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Zeruya Shalev è diventata famosa in tutto il mondo con il romanzo "Liebensleben", da cui è stato tratto un film dalla regista tedesca Maria Schrader. Oggi è considerata una delle autrici contemporanee più conosciute in Israele, ma Shalev non scrive più dopo il 7 ottobre 2023: da allora, per lei è in auge uno "stato emergenziale" a tempo indeterminato, e solo gli incontri con il suo pubblico e le opere altrui le offrono la prospettiva di cui ha bisogno. In questo episodio, ci parla del potere speciale che ha la lettura, soprattutto in tempo di crisi.

In questo episodio, Zeruya Shalev ci parla del potere speciale che ha la lettura, soprattutto in tempo di crisi.

Un Libro per la Vita: Zeruya Shalev

Con il suo proprio brand, Viany de Marceau si oppone al sistema della "kafala", una moderna forma di schiavitù in Libano. Come molte altre collaboratrici domestiche di origine africana e asiatica, immigrate nel Paese dei cedri, è caduta nella trappola di datori di lavoro illegali, che le hanno confiscato il passaporto. Oggi, attraverso la moda, si batte per restituire un'identità a quelle donne costrette a indossare abiti domestici 7 giorni su 7.

Libano: la moda contro la schiavitù moderna

Viany, collaboratrice domestica, denuncia sistema della "kafala", una moderna forma di schiavitù in Libano.

Tracks

Su Instagram, in libreria e a microfono aperto... Una nuova scena poetica, prevalentemente femminile, sta abbattendo le barriere di un genere letterario spesso considerato pomposo ed elitario, attraverso opere sono più dirette e accessibili, più crude ma senza dimenticare l'entertainment. Da Rim Battal a Yrsa Daley Ward, "Tracks" ha incontrato le esponenti di questa nuova generazione, che riempie con le parole dei luoghi dove troppo spesso sono state messe a tacere.

Le Neo-poetesse e Instagram

Una nuova scena poetica, prevalentemente al femminile, sta abbattendo le barriere di questo genere letterario.

Little Richard diceva che se fosse nato bianco, Elvis non sarebbe mai esistito. Esiste una radice nera del rock'n'roll? Mentre una nuova generazione di artisti celebra la miscela tra rock e sonorità afro, si riaccende il dibattito sulle vere origini del genere: "Tracks" ha incontrato i gruppi contemporanei che integrano i classici riff con l'afrobeat o mescolano metal e reggae.

Afro-Rock: un ritorno alle origini?

Una nuova generazione di artisti celebra la miscela tra rock e sonorità afro, riaccendendo il dibattito sulle origini del genere.

In Francia, le persone di origine Amazigh ("uomo libero") sono chiamate "berberi", che significa in realtà "barbaro". La cultura di questo antico popolo nordafricano, preesistente all'espansione araba, sta pian piano scomparendo. Tranne che per alcuni giovani artisti, decisi a tener viva l'eredità delle loro tradizioni, per una gioisa contaminazione di generi più attuali, dal rap ai tatuaggi, passando per i gioielli.

Non chiamatele Berbere

Alcuni giovani artisti sono decisi a tener viva l'eredità delle loro tradizioni berbere, soprattutto le donne.

Può sembrare insolito, ma in Afghanistan esistono anche skateboarder, snowboarder e surfisti. Ma non è per tutti: i Talebani, infatti, reprimono anche la libertà di praticare questi sport, perseguitando senza pietà chi partecipa a squadre miste. "Tracks" ha incontrato gli atleti che non smettono di resistere e ispirare i connazionali, offrendo un'immagine alternativa del loro Paese.

Lo sport come resistenza ai Talebani

In Afghanistan esistono anche skateboarder, snowboarder e surfisti. Naturalmente, perseguitati dai Talebani.

In Iran, le feste sono considerate immorali, così come la musica "occidentale" e le performance artistiche femminili. Eppure in segreto, a porte chiuse a Teheran o fuori dai confini della Repubblica islamica, è ancora possibile far festa come si deve. "Tracks" ha incontrato quegli artisti che, costi quel che costi, tengono vivo lo spirito festaiolo iraniano.

Come far festa in Iran

"Tracks" ha incontrato quegli artisti che, costi quel che costi, tengono vivo lo spirito festaiolo iraniano.

Il "tecno-soluzionismo" è l'idea che la tecnologia possa risolvere tutti i nostri problemi. Eppure, nonostante simili premesse "messianiche", è ben lontana dall'essere una soluzione reale: 'Tracks' ha incontrato artisti che ritengono urgente porre fine al mito della tecnologia salvifica, predicato dai Guru della Silicon Valley.

Le tecnologie inutili salveranno il mondo?

Molti artisti vogliono porre fine al mito della tecnologia salvifica, predicato dai Guru della Silicon Valley.

Intere generazioni hanno "imparato" la sessualità con la pornografia mainstream, tanto che oggi non si capisce cosa (o chi) sia all'origine dei nostri desideri erotici: noi stessi o le piattaforme streaming? In un'epoca in cui le fantasie sono alimentate dagli algoritmi, trasformate in tag e classificate in base alla popolarità, possiamo ancora riprendere il controllo sulla nostra sessualità? Il movimento "post-porno" intende creare un genere che rifletta la sessualità reale.

Post-porno: pedagogia del desiderio?

Possiamo riprendere il controllo sulla nostra sessualità? Focus sul "post-porno", per un erotismo più realistico.

Sarebbe davvero così grave insinuare che la Vergine Maria abbia messo al mondo Gesù in "altri modi" rispetto al concepimento con lo Spirito Santo? Che il Peccato Originale è la porta verso un nuovo Eden? Per coloro che si sentono esclusi dal dogma cattolico, la blasfemia può diventare un modo per ripensare una religione in una logica più inclusiva, magari queer. 'Tracks' ha incontrato quegli artisti che stanno reinventando l'iconografia, per creare nuovi "santuari".

La blasfemia per (ri)trovare la fede?

Per chi si sente escluso dal dogma, la blasfemia è un modo per ripensare la religione in una logica più inclusiva.

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Un Libro per la Vita: Zeruya Shalev

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Libano: la moda contro la schiavitù moderna

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