EU Tops and Flops

EU, die Tops und die Flops

Lo mejor y lo peor de la UE

Unione europea: i top e i flop

Les tops et les flops de l'UE

Topy i klapy Unii Europejskiej

Prima delle elezioni europee, ecco un bilancio (soggettivo) dei top e i flop dell’Unione europea. Non solo Brexit, crisi migratoria e nazionalismi pimpanti: la costruzione europea fa rima anche con la pace – la più lunga di sempre – e con le quattro libertà fondamentali, tra cui quella della circolazione dei cittadini. 

 
Prima un veto della Francia sull’ingresso del Regno Unito nella Comunità europea. Poi, una volta avvenuto, ecco l’arrivo di Margaret Thatcher con il suo “ridatemi indietro i soldi”. Storia di una relazione complicata.

UE: i flop 5

Unione europea e Regno Unito: storia di una relazione complicata

La relazione con il Regno Unito

Assenza di solidarietà tra stati membri, una proposta della Commissione caduta nel vuoto, accordi pilateschi con Turchia e guardia costiera libica: l’Europa non si è mostrata né unita né efficace nell’affrontare la crisi dei migranti.

La crisi migratoria

La Commissione europea non è mai riuscita a sbarazzarsi dell’immagine di mostro tecnocratico. Mancanza di trasparenza, scandali di corruzione e l’assenza di un legame diretto con la realtà dei cittadini sono stati al lungo al centro delle accuse.

La Commissione europea non è mai riuscita a sbarazzarsi dell’immagine di mostro tecnocratico.

I tecnocrati della Commissione

Tasse sulle imprese, IVA, fiscalità dei conti di risparmio: i tentativi di armonizzazione fiscale nell’UE sono stati numerosi nella storia dell’Union europea. Ma, in assenza di unanimità, gli stati membri hanno rimandato tutte le decisioni chiave in quella direzione.

Tasse sulle imprese, IVA, fiscalità dei conti di risparmio: i tentativi di armonizzazione fiscale nell’UE sono stati numerosi nella storia dell’Union europea. 

L'armonizzazione fiscale

L’intesa tra la Germania e la Francia è stata, fin dagli albori della costruzione europea, la condizione indispensabile per la pace e la prosperità nel continente.

UE: i top 5

La pace e il patto franco-tedesco

Secondo l’Eurobarometro, l’euro è il più grande successo dell’Unione europea, e due cittadini su tre sono a favore della moneta unica. Anche i partiti più euroscettici, ormai, hanno scartato la proposta e l’eventualità di abbandonare il sistema monetario e quindi il pattò di stabilità.

Secondo l’Eurobarometro, l’euro è il più grande successo dell’Unione europea, e due cittadini su tre sono a favore della moneta unica.

L'euro e la stabilità monetaria

Le quattro libertà di circolazione – delle persone, delle merci, dei servizi e dei capitali – sono uno dei pilastri su cui si fonda l’Unione europea. Durante tutta la sua storia, l’Unione ha abbattuto gli ostacoli che le limitavano: dal controllo alle frontiere all’eliminazione delle stesse, con il trattato di Schengen firmato nel 1990.

Le quattro libertà di circolazione – delle persone, delle merci, dei servizi e dei capitali – sono uno dei pilastri su cui si fonda l’Unione europea.

La libera circolazione in Europa

Milano, 1985. I capi di stati europei si riuniscono per parlare di un programma di scambio per studenti universitari europei, che si chiamerà Erasmus. In trent’anni il programma ha registrato ben 4,4 milioni di partecipanti, e un Erasmus su quattro ha incontrato il proprio coniuge durante quell’esperienza. Oggi, “Erasmus+” è aperto a scambi di ogni tipo, anche sul piano professionale e scolastico.

In trent’anni il programma ha registrato ben 5 milioni di partecipanti, e un Erasmus su quattro ha incontrato il proprio coniuge durante quell’esperienza. 

Erasmus e scambi all'estero

Il programma MEDIA è stato creato dall’UE (allora CEE) negli anni 80, per dare un supporto alla creazione cinematografica europea e alla sua diversità culturale minacciata dalla superpotenza hollywoodiana. Il successo è certificato dalle cifre: il programma, che da una ventina d’anni interessa anche il mercato audiovisivo e digitale, permette al settore privato di investire 6 euro per ogni euro speso dall’Unione europea.

Il programma MEDIA, che da una ventina d’anni interessa anche il mercato audiovisivo e digitale, permette al settore privato di investire 6 euro per ogni euro speso dall’Unione europea. 